Eiaculazione precoce: Cos'è e come si cura?
Pubblicato il:  08/02/2018 Ultima modifica:  08/02/2018 Scritto da:  Pubblicato da: Andrologia RomaAndrologia Roma Segreteria Androclinic 

Eiaculazione precoce: Cos’è e come si cura?

Per eiaculazione precoce si intende l’incapacità del soggetto di controllare il riflesso eiaculatorio

per un tempo sufficiente ad un normale rapporto sessuale soddisfacente per lui e per la sua partner. Questo è il disturbo sessuale più frequente e colpisce circa il 40% della popolazione maschile in età sessualmente attiva e si dice che non c’è un uomo che non lo abbia provato almeno una volta nella sua vita sessuale. Come si può immaginare l’eiaculazione precoce in qualche caso è anche comprensibile e accettabile, per esempio quando colpisce persone che hanno rapporti poco frequenti, oppure quando insorgere con una partner e non con un’altra, ovviamente in questo caso la causa è da ascrivere alla dinamica del rapporto.

 

L’eiaculazione precoce viene detta primaria quando ha interessato la persona sin dall’inizio della sua vita sessuale

e secondaria quando invece sopraggiunge in un secondo momento dopo un periodo di normalità. L’eiaculazione precoce primaria può essere di natura psicologica o di natura organica tenendo anche in considerazione il fatto che il disagio psicologico accompagna quasi sempre il disturbo organico. Le cause psicologiche derivano per lo più da disagio, ansia, ridotta autostima, inesperienza e pessimismo, mentre quelle organiche possono derivare da disturbi dell’erezione, da malformazioni congenite, da malattie dei nervi periferici ed altro.

In alcuni casi l’eiaculazione precoce è l’espressione della difficoltà erettile, cioè l’incapacità di mantenere un’erezione rigida sufficiente per avere un rapporto sessuale soddisfacente; in questo caso si tratta di una fine

 

anticipata dell’erezione che comunque si conclude con l’eiaculazione non controllata. In altri casi, è sintomo di una ipersensibilità del pene che può essere valutata mediante un esame specifico (biotesiometria). Tale ipersensibilità può essere primaria, di natura neurologica, oppure dovuta a fimosi, brevità del frenulo, a infiammazioni dell’apparato genitale, come per esempio le infiammazioni del glande e del prepuzio (balanite e balanopostite), dell’uretra, della prostata e delle vescicole seminali che possono dar luogo a un’eiaculazione precoce che ovviamente si risolve quando queste infiammazioni vengono curate. In altri casi la ipersensibilità può essere dovuta a un’alterazione neurologica che può derivare da malattie dei nervi periferici, oppure da malattie e irritazioni del midollo spinale come per esempio nel caso dell’ernia del disco.

Merita infine un particolare interesse medico una situazione in cui manca alla eiaculazione la fuoriuscita del liquido seminale (aneiaculazione), quando questo accade bisogna consultare prontamente lo specialista in quanto questo fenomeno può essere sintomo di malattie qualche volta anche gravi dell’apparato genitale maschile (cancro della prostata) oltre che conseguenza di alcuni interventi chirurgici come l’asportazione della prostata.

Il liquido seminale, è il fluido che viene espulso durante l’orgasmo ed è da differenziarsi da quel liquido trasparente che viene emesso durante i primi momenti dell’eccitazione sessuale. Quest’ultimo viene prodotto dalle ghiandole uretrali di Cowper e serve a lubrificare l’uretra e non è fecondo; bisogna consultare lo specialista quando si notano delle alterazioni importanti del liquido seminale come la presenza di sangue o comunque di un colorito rossastro (emospermia).

Qualche volta l’eiaculazione può essere accompagnata da dolore

e ciò accade in alcune situazioni patologiche come nelle infiammazioni. La terapia dell’eiaculazione precoce primaria si fonda sulla rieducazione sessuale e comportamentale mediante alcune tecniche che insegnano alla persona a riconoscere e controllare le varie fasi dell’eccitazione sessuale, e con l’ausilio di alcuni farmaci specifici. Nell’eiaculazione precoce secondaria è sufficiente in molte istanze risolvere il problema di base per ottenerne la risoluzione, utilizzando anche le tecniche sopra citate.  In alcuni casi bisogna ricorrere alla terapia chirurgica con un intervento volto a diminuire in modo permanente la sensibilità del pene mediante neurotomia selettiva, che si esegue ambulatorialmente  e in anestesia locale.